Volendo
credere a quanto ci riferiscono gli Atti di Visita pastorale fatta
dal Bascapè nel 1596 il curato e gli uomini di Cravegna, senza
chiedere la necessaria autorizzazione, nel 1576 avevano costruito in
legno sopra la porta maggiore della chiesa un locale che venne
adibito a luogo di riunione od oratorio della Confraternita. Questa
aveva avuto anche una conferma dal vicario generale della diocesi
Carlo Boniperti nel 1581 (2). Ma già nel seguente 1582 c’è
l’ordine di portar fuori dalla chiesa questo oratorio che doveva
risultare ingombrante (3). Invece sappiamo che quest’ordine fu
eseguito molti anni dopo. Infatti l’Inventario del 15 settembre
1617 ripete che «oratorio della sodetta Compagnia di S. Giovanni
Battista è posto nella sodetta chiesa parrocchiale di S. Giulio di
Cravegna, sopra la porta grande verso mezzanotte e sostentato da due
colonne di pietra et parte attaccato alle mura di detta chiesa» ed
accenna all’esistenza di un altare posto verso mattina con un
quadro (4). Questo quadro, tuttora esistente, fu fatto fare dalla
Confraternita nel 1609 e collocato nel così detto oratorio in
quello stesso anno (5), e dove lo ritroviamo anche in seguito.
Rappresenta la Vergine Maria con il Bambino sulle ginocchia che
consegna la croce a S. Giovanni Battista fanciullo. Ai lati sono S.
Giulio, S. Francesco d’Assisi ed un poco più in basso le figure
di quattro Disciplinati con saio e cappuccio, corona del Rosario e
flagello. Un cartiglio al centro in basso recita una nota
invocazione alla Madonna seguita da una citazione riguardante S.
Giovanni Battista: Inter natos mulierum non surrexit maior Joanne
Baptista e la data 1609.
Quadro della Confraternita dei Disciplinati di
S.Giovanni Battista (1609)
Negli
Atti di Visita pastorale del 29 giugno 1627 si ha anche una
descrizione delle pratiche penitenziali di questi Disciplinati. Si
dice espressamente che flagella adhibent, ossia si flagellano
ogni prima domenica del mese, in tutte le domeniche di Avvento e di
Quaresima, il primo giorno di Maggio e di Agosto ed ogni volta che
è imposto digiuno con astinenza dalle carni (6). A queste penitenze
si aggiungevano anche delle pratiche devozionali. L’Inventario del
parroco don G. Antonio Zuccalla del 27 dicembre 1690 assicura che «ogni
giorno di festa si congregano li confratelli di detta Compagnia a
cantar l’ufficio della Beata Vergine con altri pii esercizi»; ed
aggiunge che «questa Compagnia è governata da priori et suoi
officiali conforme il prescritto del Concilio provinciale IV et la
reforma di S.Carlo» (7).
Affresco cinquecentesco della Madonna del
Latte nella lunetta della porta dell'oratorio di S.Giovanni Battista
Attorno
alla metà del secolo XVII non si accenna più
alla presenza di un
oratorio di S.Giovanni Battista né dentro né fuori della chiesa,
sebbene la Confraternita continui le sue pratiche. Questo ci induce
a credere che, eliminato tale ingombro, la Confraternita si riunisse
semplicemente nella chiesa in tempo opportuno od in altro luogo
adatto fino alla costruzione del nuovo oratorio che pare sia sorto
pochi anni dopo la metà del secolo XVII. Compare infatti come già
esistente e nella forma attuale per la prima volta nell’Inventario
del 1673 (8). Ha pianta rettangolare, copertura in volta a piccole
vele e robusto tetto in piode. La facciata è abbellita da un
portico tetrastilo che permette facile accesso alla porta ed alle
solite finestre devozionali. Nell’alzata della facciata notiamo
una finestra centrale fiancheggiata da due nicchie che contengono le
statue lignee settecentesche di S. Francesco di Assisi e S. Antonio
da Padova. L’oratorio ha anche una piccola sacrestia.
Probabilmente nel luogo dove sorse c’era una edicola dove attorno
al 1539 il pittore Battista da Legnano aveva affrescato una Madonna
del Latte fra due angeli musicanti. Questa pittura non fu distrutta,
ma riportata e conservata nella lunetta soprastante la porta
dell’oratorio.
Oratorio di S.Giovanni Battista: quadro del
Battesimo di Gesù
Nei
primi anni del ‘700 l’oratorio di S.Giovanni Battista fu
probabilmente intonacato esternamente e rinnovato internamente con
un nuovo altare in muratura ed alzata in stucco per ricevere un
nuovo quadro di grandi dimensioni. Questo rappresenta la Madonna,
S.Giovanni Battista, S.Pietro e S.Carlo. Non ne conosciamo
l’autore ma è possibile vedervi la firma del restauratore: Restaurato
1847 - Giacomo
Antonio Sotta. Sui
muri perimetrali nel 1855 il pittore Paolo Raineri di Cannobio
affrescò una Via Crucis lasciando la propria firma e la data sotto
la I Stazione.
Del medesimo pittore è la decorazione della volta dove raffigurò
le Virtù teologali, le Virtù cardinali ed alcuni angeli.
L’oratorio
di S.Giovanni Battista fu costantemente utilizzato dalla
Confraternita del SS.Sacramento, eretta il 6 ottobre 1576, i
cui confratelli erano gli stessi di quella dei Disciplinati.
Oratorio di S.Giovanni Battista: altare
Con
il tramonto di queste istituzioni un tempo così importanti nella
vita religiosa e civile delle parrocchie ossolane e vive fino alle
soglie del nostro secolo, si ripropone il problema della
conservazione e dell’uso di questo ed altri Oratori una volta
frequentatissimi ed ora pressoché negletti.
Note:
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Archivio
diocesano di Novara: Teche: Cravegna.
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Archivio
diocesano di Novara: Atti di visita pastorale, 1. 46
f. 210.
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Ibidem:
I. 6,ff. 20 1-205.
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Archivio
diocesano di Novara: Teche: Cravegna. Inventano del 15
settembre 1617 fatto dal parroco G. Viscardi e vogato dal notaio
Giacomo Grandis di Cravegna.
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Archivio
parrocchiale di Cravegna: 23 ottobre 1609: La Compagnia di
5. G. Battista di Cravegna, avendo fatto fare un quadro a modo
di ancona, chiede di porlo sopra l’altare dell’oratorio. E
concesso mediante un visitatore a ciò deputato.
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Archivio
diocesano di Novara: Atti di visita pastorale: I. 1081 44.
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Archivio
parrocchiale di Cravegna: Inventano fatto dal parroco G.
Antonio Zuccalla il 27 dicembre 1690.
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