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CRAVEGNA E LA FEDE

Storia:
La leggenda di San Giulio

La chiesa antica di S.Giulio

Le memorie perdute della Madonna di Cravegna

 

Papa Innocenzo IX

 

Foto


Il percorso al Sacro Monte di Salera


Don Giuseppe Braneschi parroco di Cravegna

 

 

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CRAVEGNA E LA FEDE

LE MEMORIE PERDUTE DELLA MADONNA DI CRAVEGNA

Cravegna di Valle Antigorio - Secolo XV

Chiesa di San Giulio, dignitoso romanico goticheggiante.

Facciata in pietra grigia locale.

ANNO 1486 - alcune pie donne di Cravegna, spinte dalla devozione, dopo una raccolta di elemosine, allo scopo, fanno dipingere sui. lato destro della facciata una Madonna assisa in trono con il Bimbo poppante al centro.

ANNO 1492 - 20 dicembre: il sacrista della Chiesa di San Giulio, Lorenzo di Francesco di Giovan grande, anni 45, notaio, nota un fatto sorprendente. È l’ora del vespero, ore 16 attuali. l’immagine della Madonna comincia ad emettere lacrime da tutti e due gli occhi e il volto ne è inondato. La stessa, cosa per l’occhio destro del Bambino.

L’intera faccia e le altre parti scoperte della figura della Madonna e del Bambino appaiono poi come coperte di abbondante e fresco sudore. Il fatto dura per tutto il giorno seguente e anche il giorno dopo. Nel periodo del gran freddo e siccità qual’era quello, tutte le altre acque erano completamente gelate, mentre l’umore che usciva dalla sacra Immagine scorreva senza gelare.

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28 dicembre: il meraviglioso pianto e sudore si ripete dalle ore 15 per tutto il resto del giorno ed i giorni seguenti, sino al lunedì, 31 dicembre.

ANNO 1493 -4 gennaio - ore 15: il fenomeno si ripete sino all’alba del giorno seguente.

11 gennaio: dalle 16 alle 20, il fenomeno si ripete, meno intenso.

17 gennaio: Giovanni Michele degli Aliprandi, Vicario generale della diocesi di Novara si trova davanti alla santa Im magine alle ore 16 e prega, accompagnato da altri testimoni degni di fede e di cultura. L’immagine, prima perfettamente asciutta, non tarda a coprirsi di un umore liquido che nono stante il freddo, non si raggela. Il Prelato tocca con le mani la sacra immagine madida di sudore e le ritira completa mente bagnate, mostrandole ai circostanti. Viene prodotto un Documento, atto pubblico autentico, sottoscritto dai testimoni. Intanto si decide di trasportare questo “tesoro di grazia” in luogo più adatto. Si prepara la cappella della Chiesa parrocchiale che sta a destra entrando. Non mancano, nel frattempo, gli eventi straordinari, i fatti miracolosi e soprattutto le guarigioni, tutto corredato da testimonianze.

28 gennaio: mentre si lavora alla costruzione della cappella, la sacra immagine perde i suoi colori e lineamenti e qua si scompare, lasciando sul muro solo una tenue traccia, quasi un’ombra. il fenomeno dura due ore; poi l’immagine riprende momentaneamente le sue apparenze mutando successivamente i suoi colori per poi tornare a quelli primitivi.

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  23 febbraio: dalle 9.30 alle ore 10.30, l’immagine dispare, nello stesso giorno si trasforma due volte per poi riprendere i suoi colori. Fra i molti presenti, don Antonio de Rondula, curato di Cravegna.

Fra le guarigioni miracolose, 12, tutte nei mesi di febbraio e marzo del 1493.

Il Sommario, ricavato da documenti originali, dice che le grazie concesse dalla Madonna ai devoti della sua immagi ne di Cravegna, non sono diminuite improvvisamente. Ma a Cravegna la devozione diminuì e quasi scomparve.

A Cravegna stessa se ne perdette la memoria.

Della antica pittura si perdette quasi il ricordo, infatti sull’Altare, completa mente rifatto nel 1700, dove appariva la sacra Immagine, fu posta davanti una statua lignea.

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Questa statua lignea di cui si parla è la stessa che venne sacrilegamente sottratta alla Chiesa nelle prime ore del 9 agosto 1976. Forse anche questo segno, apparentemente negativo, vuoi dire che la sacra Immagine vuole riemergere sola, fra tanta sovrastruttura sia pure artistica, per raccontare, con una sua “nuova miracolosità” la sua antica “memoria perduta”.

 Anonimo (1486)

La Madonna di Cravegna d’Antìgorìo

Chiesa Parrocchiale di San Giulio